Uovo alla Pop e Oami sono alle soglie di una nuova importante collaborazione: la realizzazione di un murale dal titolo ‘Ronzinanti, noi copiamo loro’.
Tutto ciò grazie ad un bando della Regione Toscana dal nome ‘Parlare con i muri’ vinto da l’OAMI in partnership con il comune di Livorno e alla sponsorizzazione delle vernici per mano di Cromology.
-inaugurazione ufficiale del muro a Primavera 2021 #staytuorlo

L’OAMI è un’associazione che si occupa della cura e dell’assistenza delle persone con fragilità, ed è presente in tutt’Italia. A Livorno, grazie alla volontà di Dimitri Cagidiaco, da oltre trent’anni gestisce attività rivolte ai disabili adulti coordinate dallo psicoanalista Pier Giorgio Curti.
Uovo alla Pop da tanti anni si occupa di street art e arte urbana.
Il murale a cura della galleria, che sarà realizzato dall’artista Oblo sulla parete che dà sul giardino della casa famiglia Emilio Cagidiaco di Borgo San Jacopo, sarà una trasposizione muraria di tutti i cavalli e dei pattern immaginati e disegnati dai ragazzi-allievi durante i laboratori di pittura creativa fatti insieme a Uovo alla Pop prima della pandemia nel 2020.
Le Uovas hanno guidato i ragazzi disabili a riprodurre animali e dimensioni che si ispirassero all’immaginario del Quijote di Cervantes.
Ronzinante è il famoso cavallo di Don Chisciotte, famoso per non essere famoso proprio perché era solo un ronzino, un cavallo meticcio piccolo, magro e di non buona conformazione. Ma per Don Chisciotte era più di un ronzino, era Ronzinante che grazie al suffisso “-ante” il cavaliere errante lo aveva reso e nominato come: ‘il primo dei cavalli’ e lo considerava alla pari dei più grandi mai esistiti.
Oblo, artista cultrice di un disegno ‘impreciso’ evocativo, abbozzato e immaginifico, nella trasposizione letterale (sulle pareti) dei disegni dei ragazzi della casa famiglia, crea dodici Ronzinanti speciali.
La fantasia della galleria si annulla per dare spazio nuovo all’immaginazione dei ragazzi. ‘Noi copiamo loro’:Uovo alla Pop trova un senso artistico concreto nel sottrarsi all’inventiva, lasciare la parete al già meraviglioso lavoro dei ragazzi.
I 12 cavalli sghembi (raccontati anche in forma scritta) si fanno simbolo di quei ‘cavalli sbagliati’ che non sono né di razza né purosangue ma che per qualcuno, occhi di uno sguardo errante,
non solo sono molto importanti, ma davvero bellissimi; per farsi forza delle loro mancanze vivono insieme e nella stretta vicinanza si danno manforte e riconoscono i rispettivi doni.
Il murale diventa un dialogo visivo colorato e iperbolico tra cavalli di specie speciali, un ritorno epico a tutti quegli equini strani e mitici- dai Viaggi di Gulliver passando per BoJack Horse Man- fino a tornare sempre sulle orme di Cervantes.